Inchiesta Fira, le richieste del pm per truffa alla Regione Abruzzo

TERAMO – Quattro anni di reclusione per l’ex assessore regionale alla Sanità della giunta di centrodestra, Vito Domenici; 5 anni e 4 mesi per l’imprenditore di Altino (Chieti), Marco Picciotti; 5 anni di reclusione per l’ex direttrice della Fira, Carolina D’Antuono. Sono alcune delle richieste avanzate dai pm Anna Rita Mantini e Cristina Tedeschini, al termine della requisitoria odierna del processo relativo all’inchiesta sulla Fira che, il 27 ottobre 2006 ha portato all’arresto dell’allora presidente Giancarlo Masciarelli e di altre dieci persone tra dirigenti della Finanziaria regionale ed imprenditori, ritenuti responsabili a vario titolo di una truffa alla Regione e all’Unione europea da 16 milioni di euro. Per l’ex assessore Domenici, i pm hanno però chiesto l’assoluzione dal reato di associazione per delinquere "per non aver commesso il fatto". I pm hanno, inoltre, chiesto 5 anni e 3 mesi per Paolo Di Michele; 4 anni e 6 mesi per Pietro D’Arcangelo; 3 anni e 8 mesi per Silvio Vittorio Cirone, Giovanni Cirulli e Ivan Marinelli; un anno e 6 mesi per Giovanna Angelucci. Questi ultimi erano tutti per lo più legali rappresentanti di società e membri delle varie commissioni di valutazione ed ammissione dei progetti. Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere, due truffe e una ricettazione. Nel procedimento sono coinvolte in totale 27 persone e 36 società. Per gran parte delle 27 persone i reati sono caduti in prescrizione. Totalmente prescritti, ad esempio, i reati a carico dell’ex patron di Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini. Per quanto concerne le 36 società coinvolte, i pm hanno chiesto sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 50 mila euro ad un massimo di 700 mila euro. La sentenza è attesa nei prossimi giorni. Per quanto riguarda l’ex presidente della Fira Masciarelli, ha già patteggiato 3 anni e 4 mesi di reclusione per questo procedimento e per quello sulla "Sanitopoli" abruzzese.